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JUÁREZ, BENITO PABLO
(San Pablo Guelatao 1806 - Città del Messico
1872). Politico messicano, presidente della repubblica (1858-1872).
Indio della nazione zapoteca, orfano e povero, a tredici anni migrò
nella città di Oaxaca, dove lavorò per un frate francescano
che gli insegnò lo spagnolo e lo aiutò a studiare da avvocato.
Sposò Margarita Moza, di famiglia influente nella regione. Divenne
quindi segretario del governo dello stato di Oaxaca, fu eletto deputato
nel 1846 e governatore del suo stato nel 1848. Fu esiliato dal presidente
Santa Ana a causa delle sue posizioni liberali, ma quando Santa Ana venne
deposto nel 1854 entrò nel nuovo governo liberale. Nominato capo
della suprema corte di giustizia, operò per organizzare il paese
in repubblica federale e democratica. Di fronte alla ribellione armata dei
proprietari fondiari e della Chiesa, il presidente Comanfort disertò,
fuggendo negli Usa; Juárez assunse la presidenza, come gl'imponeva
la carica, e condusse una lotta implacabile contro i conservatori, nazionalizzando
i beni ecclesiastici. Quando infine il congresso poté riunirsi, ratificò
la presidenza Juárez. Nella disastrosa situazione finanziaria causata
dalla guerra civile, decretò una moratoria di due anni per il debito
estero. Inghilterra, Francia e Spagna non accettarono e il 15 dicembre 1861
operarono uno sbarco di truppe a Vera Cruz, che presto si trasformò
in guerra aperta, soprattutto da parte della Francia. Juárez evacuò
la capitale, rese il governo itinerante e scatenò un'ampia guerriglia.
La Francia decise di trasformare il Messico in un impero e offrì
la corona a Massimiliano d'Asburgo, che nel gennaio 1864 diede vita a un
governo conservatore. Dopo molte vittorie l'esercito guerrigliero di Juárez
nel 1867 ottenne però quella decisiva di Quetaro, prendendo prigioniero
Massimiliano che fu fucilato. Leader incontrastato, Juárez fu ancora
una volta confermato presidente e dedicò gli ultimi anni a riorganizzare
e modernizzare lo stato.
J.L. Del Roio
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